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La prevenzione antincendio in Italia è frutto di un insieme di DPR, DM, circolari e D.Lgs in stretta relazione fra loro. Nonostante le abrogazioni e i tentativi di armonizzare la situazione, il panorama rimane ancora frastagliato e in continua evoluzione. Particolare significato hanno assunto la SCIA (Segnalazione Certificata d'Inizio Attività) e lo sportello SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive), elementi che hanno permesso di semplificare i passaggi burocratici necessari per costruire o ristrutturare un immobili nel rispetto dei principi di sicurezza previsti, ivi incluse le norme antincendio. In ambito lavorativo il riferimento è per tutti il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, un corpus di regolamentazioni vastissimo all'interno del quale compaiono indicazioni precise su ciò che occorre fare per una corretta gestione dei rischi in uffici, fabbriche, magazzini e non solo. Le attività da affrontare per risultare in regola derivano dall'interpretazione del Testo Unico e da apposite perizie condotte da personale abilitato. Il risultato di queste perizie e analisi è il Documento di Valutazione del Rischio (o DVR), un report nel quale sono indicate le contromisure da intraprendere per ridurre i pericoli e non incorrere in sanzioni.
A questo punto la domanda sorge spontanea: come deve essere realizzato un impianto o sistema antincendio a regola d'arte? Dipende. In molti scenari, ad esempio, è sufficiente predisporre uno o più estintori. In altri contesti bisognerà invece progettare un vero e proprio impianto di rilevamento incendi, composto da una centralina (il cervello del sistema), da uno o più sensori, da una sirena di allarme antincendio, da un combinatore GSM o WiFi (dispositivo che in automatico effettua chiamate ai soccorsi, al titolare, ecc), da impianti di aspirazione fumi. La discrezionalità sul come e cosa installare è tale nella misura in cui il tecnico incaricato dovrà prima interpretare la normativa, e poi sviluppare un progetto tenendo conto delle esigenze e caratteristiche del luogo, e non da ultimo delle preferenze del committente (datore di lavoro, direttore dell'Ente Pubblico, amministratore condominiale e via dicendo). Non è detto quindi che a parità di condizioni si debba per forza installare lo stesso identico impianto antincendio: oltre i requisiti minimi di legge, c'è ampio spazio per adottare soluzioni più o meno avanzate con tecnologie standard o di ultima generazione (ad es. con l'impiego di soli rilevatori di fumo o di rilevatori multicriterio).
Se è vero che il mercato offre centinaia di prodotti per la sicurezza antincendio, è anche vero che non tutti i dispositivi sono paragonabili fra loro. Nel settore residenziale, dove non vigono obblighi di legge se non per i condomini (ma solo se di nuova costruzione, e solo a partire dal 2019), la decisione di tutelarsi e prevenire gli incendi è totalmente nelle mani del proprietario o di chi ne fa le veci. È opportuno dunque informarsi di propria iniziativa, valutare lo stato di sicurezza dell'appartamento o della villa, e selezionare con criterio l'impianto antincendio migliore, anche sotto forma di kit da installare in fai-da-te. L'assortimento è quantomai ampio, ma alcuni accessori giocano un ruolo cruciale e non vanno mai ignorati. Vediamoli nel dettaglio.
Disponibile in vari modelli a prezzi che partono da pochi euro, il rilevatore di fumo può essere indipendente (con avviso sonoro integrato) oppure collegato a un impianto o sistema antincendio. I più avanzati rilevatori di fumo percepiscono la minima variazione di molecole nell'aria associate alla presenza di fiamme, tipicamente monossido di carbonio. Per un'efficacia garantita, il rilevatore dovrà essere posizionato sul soffitto di ogni stanza. Ti consigliamo di prestare attenzione alla cucina, perché le fiamme del piano cottura potrebbero attivare il rilevatore inutilmente.
La sirena di allarme è un secondo accessorio prezioso, la cui funzione, come suggerisce il nome, consiste nel lanciare un avviso sonoro percepibile a lunga distanza da chiunque. Le sirene più potenti arrivano a sfiorare i 110 decibel, quasi quanto il suono emesso da un'ambulanza con le sirene spiegate. Una sirena all'interno dell'abitazione dovrebbe essere sufficiente per lanciare l'allarme in caso di emergenza.
Meno noto ma non per questo meno importante, il combinatore numerico è un apparecchio elettronico compatto, in grado di comporre uno o più numeri di telefono e chiamare in automatico i destinatari qualora venisse attivato l'allarme. Il combinatore può essere programmato per chiamare, oltre ai pompieri, anche i parenti, i vicini, i conoscenti, la vigilanza, ecc ecc.
Anche se non può essere considerato propriamente un componente dell'impianto antincendio, non di meno l'estintore si dimostra essenziale come estrema ratio in caso di rogo, soprattutto se qualcosa va storto (ritardo dei soccorsi, malfunzionamento dei rilevatori di fumo, errori nell'evacuazione del locale…). Ecco che un estintore a portata di mano consente di spegnere le fiamme sul nascere, o quantomeno prima che sia troppo tardi. Una spesa minima che tuttavia può rivelarsi il migliore investimento.
I rilevatori di fumo antincendio vanno sostituiti almeno ogni 10 anni. Una spia luminosa indica il funzionamento del rilevatore, ma è importante controllare l'allarme di tanto in tanto. Per questo motivo abbiamo dotato il nostro Rilevatore di Fumo Intelligente di una funzione di autotest. Essa controlla il corretto funzionamento del rilevatore e invia un promemoria per quando testare l'allarme antincendio. È possibile farlo direttamente dall'applicazione. O manualmente, se preferite. Ciliegina sulla torta: in caso di falso allarme a causa di un piatto bruciato, puoi disattivare l'allarme dallo smartphone senza dover salire su uno sgabello.