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Qual'è il bilancio sugli incendi in Italia?

In tutto il mondo gli incendi continuano a rappresentare una delle cause di devastazione e morte più comuni. All'interno delle abitazioni come sul posto di lavoro, il rischio incendi è sempre in agguato, vuoi per azioni dolose, vuoi per guasti tecnici, vuoi per mille altre ragioni. Ogni paese sviluppato, per fortuna, ha il suo corpo nazionale dei vigili del fuoco, anche noti come pompieri: figure specializzate nella lotta e prevenzione degli incendi, sempre a disposizione per aiutare la popolazione a difendersi dal fuoco e da minacce correlate. L'Italia non fa eccezione, e grazie al contributo dei suoi Vigili del fuoco e della Protezione civile è senza dubbio in prima linea nel contrasto degli incendi, anche sotto il profilo delle tecnologie. Ma tutti questi sforzi sono sufficienti? Per rispondere, dobbiamo analizzare il bilancio degli incendi in Italia negli ultimi anni. Vediamo quindi cosa dicono le statistiche ufficiali e qual è l'attuale scenario nel Bel Paese.

Le ultime statistiche relative agli incendi in Italia

In Italia le ultime statistiche relative al numero di incendi risalgono al 2017. Questo è stato un anno davvero negativo sul fronte delle esplosioni e delle fiamme: si calcola che nei 12 mesi del 2017 si siano verificati 325.941 tra incendi ed esplosioni, il che significa qualcosa come 893 interventi dei vigili del fuoco ogni singolo giorno. E questo senza contare tutto ciò che non è stato reso noto o non è stato rilevato. Un numero impressionante, in aumento del 45,9% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. A fare la parte del leone sono gli incendi boschivi: nel corso del 2017 sono andati in fumo 140.392 ettari di foreste e boschi, un dato allarmante che non fa altro che confermare il trend già rilevato negli ultimi trent'anni. In questo lasso di tempo, infatti, è scomparso, proprio a causa degli incendi – spesso ma non sempre di origine dolosa – il 12% circa del patrimonio boschivo nazionale. Accanto a questi roghi, non sono mancati ovviamente gli incendi domestici: case e garage hanno richiesto l'intervento dei vigili del fuoco per circa un terzo delle chiamate totali, nella fattispecie per il 32,6% delle uscite. Ad andare in fumo non sono solo sterpaglie e arbusti (rispettivamente il 32,5% e il 5,5%), ma anche rifiuti (8,2%), automobili (5,7%), autocarri (0,8%) e tetti (1,1%).

Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è un corpo civile della Repubblica Italiana, dipendente dal Ministero dell'Interno.

Come prevenire gli incendi e cosa fare in caso di allarme

Se è vero che le cause degli incendi in Italia sono legate a fattori trasversali, dai più comuni come appunto gli incendi boschivi ai più insoliti come i roghi della spazzatura, è altrettanto vero che la prevenzione è la prima contromisura da mettere in campo. Diffusa non tanto nella abitazioni private quanto negli ambienti di lavoro e nelle scuole, la prevenzione degli incendi in Italia si concretizza nell'osservazione delle normative di riferimento contenute nel Testo Unico in materia di Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, insieme di norme emanate con il Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81. Le imprese, in particolare, sono obbligate a nominare uno o più addetti alla sicurezza antincendio, persone responsabili di verificare il corretto funzionamento dei dispositivi di allarme, così come dei sistemi di protezione individuali. Le norme di buon senso da tenere presente sono scontate, ma vale la pena ripeterle ancora una volta.

  • Predisporre sensori di allarme e rilevatori di fumo
  • Controllare con regolarità caldaie, impianti elettrici, camini e canne fumarie
  • Non gettare MAI sigarette e mozziconi per terra, né in mezzo ai boschi né tanto meno in casa
  • Segnalare alle autorità competenti eventuali colonne di fumo, bagliori sospetti e possibili manifestazioni di incendio
  • Evitare comportamenti pericolosi con le fiamme domestiche (accendere il fuoco del camino con l'alcool, lasciare i bambini giocare vicino ai fornelli accesi, ecc)

Nella malaugurata ipotesi di ritrovarsi di fronte a un incendio, è importante agire con prudenza, riducendo i rischi per se stessi e per gli altri. Un comportamento apparentemente eroico potrebbe rivelarsi in realtà fatale, provocando ferimenti o danni ancora maggiori all'edificio o al veicolo coinvolto. La lista di cose da fare e non fare in caso di incendi comprende:

  • Utilizzare esclusivamente le scale, preferibilmente le scale esterne antincendio (non usare l'ascensore)
  • Chiamare subito i soccorsi (il numero di telefono nazionale dei Vigili del fuoco è 115)
  • Non cimentarsi nello spegnimento delle fiamme se non in casi di estrema necessità (fiamme su persone o animali)
  • Abbandonare il più in fretta possibile la macchina o l'edificio in fiamme

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Incendi nelle città e gli incendi nei boschi

Nell'immaginario collettivo gli incendi boschivi costituiscono la minaccia maggiore. In realtà le statistiche degli incendi in Italia dimostrano che la pericolosità degli incendi boschivi è pari a quella degli incendi nelle città. Anzi, in contesti urbani le vittime sono di gran lunga superiori. Ciò che sta cambiando negli ultimi anni è invece la frequenza dei roghi nei boschi e nelle foreste. Una tendenza in aumento per via del cambiamento climatico in atto e dei suoi effetti sull'ecosistema. Estati calde e secche e inverni poco piovosi determinano una crescente diffusione dei roghi e una maggiore difficoltà d'azione da parte dei vigili del fuoco. Sempre più ettari di foreste sono quindi in pericolo, con ripercussioni negative sull'inquinamento dell'aria anche a lunghe distanze. Quanto accaduto in Siberia, in Australia e nella foresta amazzonica durante il 2019 potrebbe accadere un domani anche in Italia. Ecco perché è così importante prestare la massima attenzione ai gesti in apparenza più banali, come accendere un fuoco in riva a un lago di montagna o come fumare all'aperto, la sera, nel bel mezzo della natura. Se è vero che gli incendi dolosi in Italia rimangono una minoranza, è anche vero che chiunque, in seguito alla minima distrazione, può diventare suo malgrado l'autore di un devastante rogo, reato punito con la reclusione da uno a cinque anni secondo l'articolo 449 del Codice penale. Ogni misura di prevenzione e allerta deve quindi essere valutata con estrema lucidità, se necessario grazie all'assistenza e supervisione di un perito o di un tecnico preparato. In ballo non ci sono solo proprietà mobili e immobili, ma vite umane e patrimoni naturali di inestimabile valore.


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